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La donna e la società

Per le donne analfabete

L’economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio,
banchi, ferrovie e degli interessi privati
, 46 (2372), 19 ottobre 1919.
http://www.byterfly.eu/islandora/object/librib%3A175250#page/7/mode/2up


Non essere analfabeta diventa non tanto un diritto quanto un dovere della donna, che ha acquisito diritti amministrativi e politici.
Il Consiglio Nazionale della Donna Italiana presenta «un importante Ordine del giorno […] al Ministro della P. I. per le adulte analfabete:

Conscio delle responsabilità che i recenti conseguiti diritti importano alla donna;

Consapevole di quanta retta preparazione di spirito e di pensiero esiga l'esercizio di nuove prerogative sociali;

Nell’intento che la cooperazione della donna segni veramente quel progresso di civile educazione che il legislatore si promette e venga ad integrare con sane energie la vita della Nazione;

Invoca per tutte le donne d’Italia provvedimenti legislativi atti a garantire ed obbligare per ognuna di esse quel grado minimo di cultura che si richiede per una doverosa elevazione delle masse femminili. In conseguenza di ciò:

Propone:

  1. Il richiamo alla rigorosa osservanza della legge sull’istruzione elementare obbligatoria.
  2. Un articolo aggiuntivo alla legge sull’istruzione obbligatoria che estende l’obbligo dell’istruzione elementare di grado inferiore alla donna fino al suo quarantesimo anno di età. E la facoltà ai Comuni di emanare apposite norme per l’osservanza della legge.
  3. L’obbligo diretto della denuncia alle analfabete adulte entro i limiti del quarantesimo anno di età. E l’obbligo ancora alla denuncia per chi — sotto qualsiasi aspetto — tiene alla propria dipendenza adulte analfabete,
  4. L’applicazione di ammende e pene per chi — trascorso il limite di tempo consentito — non avrà provveduto alla denuncia prescritta.
  5. Un censimento femminile per ogni Comune e la nomina d’una Commissione femminile per compilare una statistica di adulte analfabete istituita presso ogni Comune e dal Comune sovvenuta di tutti i mezzi necessari ad assolvere il proprio mandato entro un convenuto limite di tempo.
  6. L’istituzione di Scuole nazionali per adulte analfabete, rette dal Comune e dal Comune devolute ad associazioni private che abbiano dato prova di competenza scolastica — sovvenzionate dal Governo — obbligatorie per tutte le analfabete quale che sia la loro professione libera o salariata».

 

 

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