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La ripresa delle attività

Il commercio con l’estero

Pubblicità della Società Anonima Giovanni Ambrosetti con sede centrale a Torino, succursali a Modane, Parigi, Boulogne (sur Mer), Luino, Genova, Milano, Firenze. Servizi proposti: Agenzia in Dogana, Raccordo Ferroviario, Imballaggio. Inoltre, Servizio speciale per chassis, vetture, canotti, automobili e apparecchi d’aviazione. Spedizioniere delle Reali Case di S. M. la Regina Madre e di S. A. R. il Duca d’Aosta. Premiato con Medaglia d’Oro dalla Giuria Internazionale dell’Esposizione di Torino 1911.

La stampa sportiva e l’illustrazione d’Italia, 18(41), ottobre 1919, p. 4. http://www.byterfly.eu/islandora/object/libria%3A54080#page/4/mode/2up

 

La vita economica italiana si confronta con le notevoli difficoltà della ripresa postbellica. A proposito del commercio con l’estero, leggiamo le opinioni di Riccardo Bachi.

«I dati statistici sugli scambi commerciali con l’estero nel 1919 mostrano una situazione ben remota ancora dalla normalità, segnalata dal perdurare di parte dei vincoli imposti durante la guerra ai traffici, del dominio dello stato su molta parte del giro degli affari, dalle grandi difficoltà nei trasporti, da intoppi vari politici ed economici ai rapporti coi paesi centrali e orientali già nemici o a valuta deprezzata; sulla ampiezza e la direzione delle correnti mercantili, così di entrata come di uscita, hanno molto influito le direttive reggenti la nostra politica economica, commerciale, industriale annonaria, finanziaria; le difficoltà della situazione alimentare, la deficienza di disponibilità interne di alcune merci, la grave tendenza all’accentuarsi di taluni consumi hanno provocato per molte voci vastissimi acquisti all’estero, così che l’assieme delle importazioni ha raggiunto ancora una cifra gigante, consentita ancora dalla larghezza dei crediti aperti da paesi esteri; l’efflusso delle esportazioni, – variamente ostacolato e contratto dalla deficiente attività produttrice – ha segnato un certo progresso nella seconda parte dell’anno con il lento avviarsi dell’economia nazionale verso un assetto meno anormale; ma tuttavia il movimento delle uscite si compendia in una cifra annuale assai remota da quella delle entrate, e lo sbilancio, poggiante su indebitamenti, è grave indice di impoverimento».


Bachi, R. (1920). L’Italia economica nel 1919. Annuario della vita commerciale, industriale, agraria, bancaria, finanziaria e della politica economica. Milano-Roma-Napoli: Società Editrice D. Alighieri.
http://www.byterfly.eu/islandora/object/librib%3A270849#page/13/mode/2up

 

 

 

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