Il sergente Elia Antonio Liut, pilota, e l’ingegnere Alessandro Marchetti, progettista del caccia monomotore biplano Marchetti MVT che ha battuto il record mondiale della velocità nel 1919, record non ufficializzato per l’assenza di un incaricato della FAI (Fédération Aéronautique internationale).
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«...l’applicazione dell’aeronautica che, per ora può essere più utile, specie nel caso particolare dell’Italia, è l’aviazione commerciale coloniale.
Noi abbiamo delle colonie (Libia) che, sebbene necessarie al nostro stato di grande potenza, sono allo stato presente di un rendimento anzi che no negativo e che, nell’avvenire non promettono gran che, almeno per la parte agricoltura.
Quello che invece può far fiorire queste nostre colonie, è il commercio quando riusciremo, vincendo la concorrenza francese, a far affluire alle nostre coste i prodotti del ricco Sudan, separato da Tripoli da un deserto di quasi 3000 chilometri non percorso da ferrovia […]
Ora, i prodotti più importanti del Sudan sono: polvere d’oro, penne di struzzo, avorio, pelli di animali selvaggi, ecc., tutte merci queste che racchiudono molto valore in poco spazio e peso, ossia, che hanno i migliori requisiti per formare il carico di un aeroplano commerciale.
Vediamo ora se e quali vantaggi può dare l’aeroplano sul cammello. Questi vantaggi sono due: velocità ed economia; la velocità, però, pur non essendo indifferente, passa in seconda linea davanti alla rilevante economia che l’aeroplano può far realizzare.
Infatti: una carovana, in un lungo viaggio, si può ritenere non percorra […] più di 25 km. al giorno; un cammello, che oltre alle merci deve portare i viveri per sé e per i cammellieri, l’acqua, gli attrezza da attendamento, ecc., si calcola non possa portare più di un centinaio di chilogrammi di carico commerciale; in quanto al costo, per quanto cammelli e cammellieri non siano iscritti alla Camera del lavoro, si può ritenere che, fra vitto per uomini e bestie, costo e affitto dei cammelli e cavalcature, paga dei cammellieri e della scorta, non sia inferiore al L. 10 per cammello […]
Un’ipotetica Società d’Aviazione commerciale coloniale potrebbe fruttare un beneficio di più del 100% [...]
Spero di essere riuscito a dimostrare tutti vantaggi che potrebbero arrecare alla Patria nostra una ben organizzata aviazione civile[...]
Circa tre anni fa, per tutta la nazione, si levava il grido “diamo ALI ALL’ITALIA”; ora queste ali ci sono…».
Toller, F. (1919). Per le ali d’Italia. La stampa sportiva e l’illustrazione d’Italia, 18(48), novembre http://www.byterfly.eu/islandora/object/libria%3A54305#page/11/mode/1up
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