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La ripresa delle attività

L’industria automobilistica

Pubblicità. Isotta Fraschini (IF) – Milano, via Monterosa, 79. Chassis industriale “Isotta Fraschini” tipo 16 per: autocarro
(portata utile qli. 40 oltre a qli. 50 a rimorchio), auto omnibus (20 persone sedute, oltre al personale di servizio e bagagli).

La stampa sportiva e l’illustrazione d’Italia, 18(41), ottobre 1919, p. 5.


L’industria italiana partecipa all’Esposizione Internazionale Automobilistica di Parigi, malgrado la produzione sia stata rallentata dagli scioperi della seconda metà del 1919.

«…se l’Italia metallurgica subiva una forte crisi in forza dei prolungati scioperi, tuttavia la nostra industria voleva pure essere degnamente rappresentata al Salon di Parigi.
Le fabbriche FIAT, Bianchi, Itala, Lancia, Spa, Chiribiri e Diatto, hanno esposto a Parigi i loro migliori prodotti.
La Casa lombarda Isotta-Fraschini, che ha subito circa cento giornate di sciopero, è rimasta forzatamente assente.
La Casa Lancia espone un chassis 12 cilindri, che dovrà essere la vettura dei milionari italiani e che si dice sarà il successo di questo Salone.
FIAT, oltre ad una bella mostra di vetture, espone i camions, le camionnettes e le trattrici agricole, che sì brillantemente fecero le loro prove nella settimana di motocoltura di Senlis.
Bianchi ha pure due stands: uno per le vetture, l’altro per le motociclette e le biciclette.
La fabbrica Chiribiri di Torino, ha esposto il nuovo chassis di una piccola vettura, quella che ha destato tanto interesse fra il pubblico intenditore e che costituisce l’automobile più commerciale di tutti».

R. (1919). L’Italia all’Esposizione Automobilistica di Parigi. La stampa sportiva e l’illustrazione d’Italia, 18(41), ottobre, p. 3.
http://www.byterfly.eu/islandora/object/libria%3A54080#page/3/mode/2up

 

 

 

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